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‹‹… l’umiltà che ha portato Pozzo, dopo l’avventura futurista, che lui sentiva non in senso “eroico”, ma come esigenza di ricerca di un nuovo mezzo di espressione, a chiudersi in sé, a lavorare quasi clandestinamente riducendo anche le proporzioni dei suoi lavori a piccoli fogli di carta su cui ha tessuto per quasi mezzo secolo le trame della sua fantasia. Minuscoli, ma importanti disegni, che testimoniano ora come questo artista non sia rimasto bloccato sulle esperienze futuriste, ma sia andato bel oltre giungendo, quando ancora la maggioranza dei pittori italiani continuava a cullarsi nell’impressionismo alle composizioni informali, agli arabeschi che nel loro fluire irruente ed elegante ricordano Spazzapan, sino alle ultime composizioni fra il surreale ed il fantastico che si potrebbero riallacciare ad una nuova figurazione.››
Augusto Minucci,
1971 |