‹‹Il nome di Ugo Pozzo figurava sempre accanto a quello di Fillia tra i componenti del Gruppo del Secondo Futurismo Torinese. F.T. Marinetti ne ha tracciato un lusinghiero profilo ed ha messo in risalto il suo “amore intelligente e carnale per la geometria delle forme”. E’stato uno dei Fondatori del Gruppo, nel 1923, e da allora ha esposto in oltre cento esposizioni d’arte, nazionali ed internazionali, tra le quali cinque Biennali di Venezia. Incomprensibilmente, ma in parte dovuto al suo temperamento schivo ed alieno dal chiasso, è stato ignorato dalla Mostra, allestita alla Civica Galleria d’Arte Moderna nell’aprile del ’62, “Cinque pittori ed uno scultore”, che rievocava gli aspetti del Secondo Futurismo Torinese. Lacuna grave, poiché lo stesso Marinetti non esitò ad affermare “Ugo Pozzo fervido animatore, capace di continuare l’opera di Fillia”. La cosa lo ha notevolmente amareggiato, ma la sua comprovata “resistenza agli ostacoli” gli ha permesso di considerare senza astio il misconoscimento.››
Adalberto Rossi, D’Ars Agency – Periodico d’arte contemporanea, Giugno-Ottobre 1964, p. 157.